Associazione Nazionale Bersaglieri Sez. Attilio Tettamanti 

Alessandro Ferrrero della Marmora

Monumento ad Alessandro Ferrero de La Marmora. Fotografia di Giuseppe Caiafa, 2011

Alessandro Ferrero della Marmora

Il 27 marzo 1799, durante il periodo di occupazione napoleonica, nasce a Torino Alessandro Ferrero della Marmara. All'età di quindici anni (1814), La Marmara viene nominato Sottotenente nel Corpo dei "Granatieri Guardie" del ricostituito Esercito Sardo-Piemontese. Il i815 vide il giovane Alessandro con il suo nuovo grado, partecipe alla campagna contro Napoleone, appena rientrato in Francia dopo la sua permanenza forzata all'isola d'Elba.

Gli studi che affrontò negli anni successivi per approfondire la sua preparazione militare negli aspetti ordinativi, tecnico-tattici e nella sperimentazione e sviluppo di nuove armi da fuoco, lo convinsero sempre più della necessità di formare un corpo di soldati diverso per scopi e prestazioni da quelli all'epoca presenti.

Un gruppo di uomini addestrato per operare con estremo celerità, iniziativa e spirito offensive. Co- si, nonostante l'avversione dei settori più conservatori dell’Esercito Piemontese, con la firma di Re Carlo Alberto sul Regio Decreto del 1836, La Marmara riuscì nel suo intento costituendo le prime due compagnie dei suoi "Bersaglieri".

Ma per il battesimo del fuoco La Marmara e i suoi Fanti Piumati dovettero attendere ben dodici anni (8 aprile 1848), quando sul ponte di Goito dovettero affrontare le forze austriache. Fu proprio in quell'occasione che La Marmara fu ferito alla mascella da una pallottola nemica, ma, sebbene non guarito completamente, tre mesi dopo, i Bersaglieri videro nuovamente il loro fondatore alla propria testa per tutta la durata della campagna.

Successivamente, nel 1855, con il grado di Tenente Generale (Generale di Divisione), ottenne il comando del Corpo di Spedizione in Crimea, del quale fecero parte cinque battaglioni Bersaglieri di formazione. Ma qui il colera miete molte vittime fra i soldati, per cui La Marmara si sente in dovere di assisterli in qualche maniera nel dolore.

Cosi, incurante del contagio, incomincia a recarsi presso le infermeria per accertarsi dello stato di salute dei ricoverati. Ma la malattia non risparmiò neanche lui, cosi, dopo alcuni giorni di sofferenza, il 7 giugno l855 alle 01.30, Alessandro Ferrero della Marmara spirò.